lunedì 27 settembre 2010

Ormai ci siamo.

Domenica mattina ho finalmente corso l'ultimo lunghissimo, 35 km, a tre settimane dall'esordio in maratona. Questa fatica l'avevo rimandata di una settimana causa ginocchio affaticato e, la settimana di avvicinamento aveva dato segnali indecifrabili, con due sedute di corsa lenta e corsa lunga svelta svolte con l'orecchio teso al ginocchio, che dal canto suo non ne voleva sapere di stare tranquillo.
Arrivo al lunghissimo dopo due giorni di riposo ed antifiammatorio, turno di notte fino alle 6, stacco ed alle 7.20 sono in strada mentre la famiglia dorme e mi rivedrà solo dopo tre ore e quindici. Il meteo, dato per pessimo (pioggia/temporale) miracolosamente è dalla mia, si preannuncia una mattinata assolata ma con temperatura ideale per correre.
La sera prima mi carico con due etti di pasta e crostata, ne mangio una fettina mentre mi cambio.
Parto molto tranquillo, sapendo che il ginocchio non è al meglio e potrebbe andare tutto a farsi benedire, ma al contrario "lui" spinge tranquillo, senza affanno, mi stabilizzo dopo un pò su una media di 5.22/25 a km, il ritmo che terrò per tutta la durata dell'allenamento. Però dopo circa 20 km, nell'affrontare dei saliscendi in zona Grottaferrata, il ginocchio comincia ad indurirsi e a dare fastidio, costringendomi ad un paio di brevi soste di 20 secondi per stretching. Tornando indietro si alternano momenti in cui il fastidio aumenta ed altri in cui sembra sparire, ma la svolta arriva in zona Tor Vergata: sento che il bicipite femorale destro (lo stesso del ginocchio) è troppo contratto, quindi breve sosta di 30 secondi per stretching specifico del flessore e...il ginocchio smette di rompere. Penso che sia un caso, dentro di me dico "...vedrai che tra poco ricomincia..." ed invece no, è incredibile ma sembra tutto passato, il ginocchio lavora meglio e senza indolenzimenti e, così arrivo a casa in 3 ore e 13 con kilometro finale corso a 5.05, 36 circa i kilometri fatti, tanta la stanchezza, infinita la soddisfazione. Assunti due gel Enervit al 14° e 28° km, in gara mi regolerò così per i rifornimenti autonomi.

martedì 21 settembre 2010

Dove eravamo rimasti?

Dopo quattro giorni di stop dalla corsa, ghiaccio almeno tre volte al giorno e massaggi con pomata all'arnica, stamattina è ripresa la preparazione alla maratona di Pescara. Domenica dovrò recuperare il lunghissimo di 35 km saltato domenica scorsa, mentre per quanto riguarda il resto della settimana correrò 10 km di CL (fatti stamattina) e giovedì 14 km di CLS.
Dicevo che stamattina ho ripreso con 10,5 km di corsa lenta; è stato un allenamento basato sull'ascolto del ginocchio e dei suoi segnali ed in questo senso i segnali sono stati confortanti. Non ho accusato quei fastidi come di spilli che penetrano nei tessuti, ho avvertito i normali e consueti "scricchiolii" che hanno sempre caratterizzato la mia articolazione malconcia, ho percepito soprattutto la differenza di "forza" tra le due gambe, segno che devo fare del potenziamento per il quadricipite e vasto mediale, sia in isometria e sia a corpo libero. Ho fatto molto stretching e continuo con ghiaccio ed arnica. Non sò se iniziare ad indossare una ginocchiera elastica, voi che ne dite?
Dalla prossima settimana inizierà lo scarico, ormai manca sempre meno.

sabato 18 settembre 2010

La prudenza non è mai troppa.

Ho deciso di fermarmi fino a martedì, per consentire al ginocchio di riposare un pò e recuperare dall'infiammazione che si stava sviluppando, dovuta sostanzialmente al sovraccarico. Sarebbe stato davvero sciocco stringere i denti, correre ugualmente domenica il lunghissimo di 35 km, l'ultimo e poi? E poi non sai che ti aspetta, non sai se passa tutto come per incanto (improbabile), oppure le cose peggiorano, magari da affaticamento muscolare si passa direttamente all'infortunio vero e proprio.
E' dura staccare per qualche giorno, quando la preparazione è nel vivo, ma bisogna recuperare un pò di saggezza e sapersi fermare in tempo. Fortunatamente spostare il lunghissimo alla prossima settimana non comporterà nulla in termini di preparazione, d'altronde il grande Andrea Rigo mi aveva caldamente consigliato di fare l'ultimo lunghissimo a 3 settimane dalla gara e così sarà.
Sono contento di questa scelta perchè avrei corso il lunghissimo con la "paura" vera e propria di farmi male sul serio, invece adesso sono sereno e sò che 4/5 giorni di riposo più ghiaccio, più impacchi di argilla, più riposo e basta, non potranno farmi che bene. Sarebbe da stupidi rischiare il tutto per tutto per poi mandare a quel paese la maratona, quando il tempo ancora c'è, fino a 32 km sono arrivato e questo è già tanto, di distanze oltre i 25 ne ho corse tante in questa preparazione, insomma i kilometri li sento nelle gambe.
Domenica mattina mi godrò la mia famiglia e la mia patatina di 2 anni e mezzo e sono felice così, per far fatica sulle strade c'è sempre tempo.
Per il resto buone corse a tutti voi, alla prossima settimana.

giovedì 16 settembre 2010

Maledetta voglia di correre!

Fino a stamattina mi ero quasi convinto a saltare l'allenamento odierno per rimandare il tutto al lunghissimo di domenica mattina, per far riposare il ginocchio malconcio. Poi oggi pomeriggio non sò cosa m'ha preso, mi sentivo discretamente bene, i fastidi di ieri avuti al lavoro dopo 6 ore in piedi sembravano superati, pur se stamattina me ne ero sciroppate altre 7, sempre in piedi. Quindi decido di provare ad uscire lo stesso però, dato che non avevo molto tempo a disposizione per correre il 3 x 3000 (tra ripetute, recuperi, riscaldamento e defaticamento se ne sarebbero andate almeno 2 ore), decido di correre un medio/corsa lunga svelta, dopo aver fatto 15 minuti di riscaldamento con corsa lenta, streching e qualche allungo. Fino a quel momento tutto bene, poi man mano che passano i kilometri ricominciano i fastidi interni al ginocchio, a volte si placano quando controllo meglio l'appoggio, specie nell'avampiede, però mi accompagnano fino alla fine, 1h e 11, quasi 14 km.
Adesso stò applicando la solita borsa del ghiaccio e, forse sarebbe stato meglio saltare e rimandare tutto a domenica. Ormai è andata, riposerò domani e sabato e continuerò a mettere ghiaccio, domenica mattina il lunghissimo non me lo leva nessuno e, penso che per quel giorno l'indolenzimento si sarà un pò calmato. Di una cosa sono convinto: è solo affaticamento da carico su un'articolazione che già è da considerarsi miracolata per quello che fà, sapendo cosa ha passato.

martedì 14 settembre 2010

La settimana della "muerte"!!


Con la seduta d'allenamento di oggi è iniziata la settimana che porterà all'ultimo lunghissimo di 35/37 km, la settimana della muerte, poi inizierà lo scarico fino alla maratona.
Muerte appunto, mai nome fu più appropriato; stasera avevo in tabella 15 km di CL da correre tra i 5.23 ed i 5.28/km, stavo bene dopo domenica, nessun acciacco, sembrava tutto recuperato ma...Ma il ginocchio destro, il solito, ha iniziato a pizzicare ad ogni appoggio, sebbene cercassi di correre nel modo più economico possibile, quindi abbastanza rado al suolo senza impattare con eccessiva violenza con il piede destro. Il problema è che il ginocchio destro è reduce da un grave incidente stradale che ebbi nel lontano ottobre 1990 sulla S.S. Valsugana a Carmignano di Brenta (PD) quando prestavo servizio alla locale Stazione Carabinieri, a seguito del quale riportai la recisione del tendine rotuleo destro. Da allora la gamba destra, e non solo il ginocchio, non è stata più la stessa e, dopo tanti sforzi come in questo ultimo anno sportivo, ed in particolare dalla fine di giugno ad oggi, ogni tanto il signorino presenta qualche conticino. Mettici poi che domenica scorsa mi sono messo a fare il LL di 27 km a 5.22 invece di starmene nel più tranquillo 5.33/km, o forse questo non c'entra nulla, si tratta di stanchezza punto e basta. Sento proprio una fatica nel gesto atletico dell'articolazione destra, dal gluteo fino al piede.
Stà di fatto che non mi sono certo lasciato intimorire da qualche pizzico che andava e veniva, alla fine ho fatto 14 km alla media di 5.26/km  in 1h e 16, poi a casa subito 20 min borsa del ghiaccio e più tardi replico. Penso che si tratti di mera stanchezza muscolare/tendinea perchè se si fosse trattato di infortunio si sarebbe manifestato subito, al massimo ieri, mentre oggi fino al momento di infilare le scarpe stavo benissimo, nessun problema a camminare o fare le scale. Da domani farò del potenziamento leggero a casa per alleggerire il peso sul ginocchio.
Per tornare alla settimana della muerte giovedì ho in programma un bel 3x3000 con recupero 5 min, sabato 7 km di CL e domenica lunghissimo di 35/37 km.
Stasera per consolarmi due hamburgher alla piastra più una salsiccia, un bel piatto di zucchine gratinate al forno con grana, due grappoletti d'uva bianca, Weissbier Franziskaner, Soundgarden in sottofondo (in televisione non c'è mai un cavolo). 

lunedì 13 settembre 2010

Ritmo maratona?

Ieri era in programma il LL di 25 km, seconda ed ultima replica della settimana passata, così sono in pari con la tabella che si concluderà con la maratona. Decido di correrne 27 di km e, decido anche di variare il ritmo per vedere come reagisce il mio fisico, quindi se normalmente ho sempre corso il lungo lento a 5.33/km, provo a fare tutta la seduta sui 5.25 con progressioni finali. Premesso che avevo fatto il turno mattutino al lavoro finito alle 14, mentre guardo Alonso vincere a Monza mangio 150 gr di pasta olio e grana, una fetta di crostata ed una pesca. Parte alle 17:30 (alle 21 dovrò di nuovo andare al lavoro per il turno notturno fino alle 7 odierne) e subito segno un 5.22/km, non sento fastidi fisici però percepisco che aver dormito poco la notte precedente si fà sentire nel fisico, sento le gambe un pò legnose, devo impegnarmi mentalmente perchè la corsa non sia troppo ciabattata, pesante. Inoltre mi fermo un paio di volte pochi secondi per regolare la tensione dei lacci e questo mi manda in bestia, perdo il ritmo e mi freddo. Continuo con la media iniziale, tranne un kilometro sui 5.32 e mi dirigo verso Frascati. Avrei fatto meglio a continuare sulla ciclabile perchè a quell'ora il traffico è notevole, i marciapiedi fanno schifo e sono impraticabili, quindi correre a margine carreggiata è sempre rischioso, non stai mai rilassato. In zona Frascati segno un 5.28/km ma poco dopo mi fermo per togliermi una scarpa; sentivo qualcosa di piccolo ed appuntito che stava premendo sulla parte interna del melluce destro, era un unghia del dito a fianco che stava ricrescendo male e ad ogni atterraggio a terra del piede si conficcava nella pelle. Anche questo non mi faceva correre sereno, tolta quella puntina d'unghia e riallacciate le scarpe (finalmente trovata la giusta tensione) riparto ed arrivo a metà percorso, 1h e 13 di corsa avendo calcolato come proiezione un tempo finale di 2h e 26.
Tornando indietro assumo il solito gel e mi fermo brevemente alla fontanella per un sorso d'acqua. Sulla strada del ritorno il km che prima avevo fatto a 5.28 stavolta segna 5.22, sulla ciclabile di Tor Vergata 5.19 e 5.17, il ritmo lo mantengo ma le gambe sono sempre pesanti, non ho una corsa fluida, solo a tratti, non c'è niente da fare, quando hai dormito poco si sente, poi sabato mattina avevo corso 10,5 km di CL, sarà stato pure quello.
Nonostante ciò mi dirigo verso casa, mi devo sbrigare perchè devo correre (ancora??) al lavoro, il km finale spingo e lo chiudo con un 5.09, tempo finale 2h 25 e 44, 27 km e mezzo circa. Mi sento tutto indolenzito, metto subito del ghiaccio sul ginocchio destro sempre a rischio, ormai non faccio più in tempo a cenare a casa quindi borraccia di Enervit, due banane, mezza crostata più una lattina di Coca e via al lavoro. Una volta preso servizio ordino una pizza bresaola-rucola e grana più birra.
Considerazioni:
- Sicuramente la stanchezza generale ha influito, il lungo di domenica scorsa dopo una bella dormita mattutina è stata ben altra cosa. Poi la seduta di sabato di 10,5 km non aveva evidenziato questa legnosità delle gambe, e poi penso anche che a questo punto della preparazione un pò di stanchezza ci stia pure.
- Il ritmo che ho tenuto, 5.22/km, sicuramente non potrò tenerlo per tutta la gara, però è un buon segnale. Magari è un ritmo da impostare in crescendo nella seconda metà della maratona, dopo aver corso fino alla mezza con un pò di prudenza. Come ho già detto questa è la mia prima maratona e la voglio terminare correndo.
Domenica prossima lunghissimo di 35 km che porterò a 37, ora vado a nanna perchè stò davvero in coma.

sabato 11 settembre 2010

Travis Landreth


Fin da quando acquistai la serie 5, mi sono sempre chiesto cosa significasse il nome Landreth nelle mie scarpe da running Asics. Non mi ero mai impegnato a cercare sul web, ma in questi giorni mi sono imbattuto in un sito inglese di vendita di scarpe ed articoli sportivi on line, dove nel post dedicato alle Landreth 6 la recensione iniziava con "..in honour of Travis Landreth...".
Incuriosito ho approfondito la ricerca ed ho scoperto che l'Asics ha dedicato una delle sue scarpe migliori e perfomanti alla memoria di un giovane atleta americano di 24 anni, promessa statunitense della corsa campestre, Travis Landreth da Palo Alto, California, deceduto purtroppo nel 2001 a soli 24 anni appunto per problemi di cuore non diagnosticati nel corso di un allenamento di routine.
Tre anni dopo l'Asics ha creato questo modello di scarpa dandogli il suo nome e destinando vari ricavati in fondazioni benefiche.
Devo dire che la cosa mi ha decisamente impressionato, correre con queste scarpe ha assunto un sapore diverso, correrò più forte anche in memoria di questo giovane atleta che mai avrebbe potuto immaginare che sarebbe diventato il silenzioso compagno di allenamento di milioni di runners al mondo, me compreso.
Stamattina avevo in programma 10 km  a ritmo lento 5.23-5.28/km, ne sono usciti quasi 11 a 5.10/km di media, respirazione buona, riuscivo a parlare senza particolare affanno, che dire, penso che i tempi si stiano abbassando un pò. Domani ho in programma il lungo di 27 km ed invece che correrlo a 5.33/km vorrei provare a stare sui 5.20-25/km, visto che fatico a rallentare. Che dite faccio bene o dovrei starmene nei tempi previsti dalla tabella?

giovedì 9 settembre 2010

A tutta birra!!!


Stasera avevo in programma 14 km di corsa lunga svelta da correre ad una media di 5.08-5.13/km, ho corso quasi 15 km in 1h 13 e 52 alla media di 5/kmle gambe hanno girato benissimo ed i vari malesseri fisici dovuti al fatto che al lavoro trascorro putroppo molte, troppe ore in piedi, per fortuna non si sono fatti sentire. Ho faticato un pò a stare sui 5/km (un tratto mi è uscito a 4.51...), ma devo fare il bravo, cercare di rispettare, per quanto possibile, la tabella delle andature da tenere.
Unico neo è dato dal fatto di correre per strada: non ero più abituato al disastro di auto, moto ecc., a Roma sono tornati davvero tutti e stasera in più di una circostanza ho fatto manovre azzardate per evitare di essere strisciato da qualcuno. Devo per forza prendere l'auto ed andarmene a Tor Vergata sulla ciclabile e, visto che le temperature sembrano in repentino calo, stà per tornare l'allenamento in pausa pranzo. Vado in doccia e poi cena, mentre risuonano in casa le note di Sonne dei Rammstein, sono andato totalmente in crisi per questo brano.

martedì 7 settembre 2010

LA RABBIA DENTRO



E' L'IMMAGINE DEL PERIODO COMPLICATO CHE STO' ATTRAVERSANDO, E' LA RABBIA CHE DA ANNI MI PORTO DENTRO.

lunedì 6 settembre 2010

La forma aumenta.

Ieri sera ho terminato l'11^ settimana di preparazione alla maratona, era in programma il LL di 25 km, ne sono usciti oltre 26 km in 2h e 23 di corsa molto soddisfacente, con un ritmo medio di 5.30/km e l'ultimo km corso a 5.21 con allungo finale in bella scioltezza.
Dopo aver riposato fino alle 13:30 causa turno di notte, ho pranzato con 100 gr. di pasta in bianco olio e grana, una banana, una fetta di crostata ed un bicchiere e mezzo di coca. Sono uscito alle 18 ed ho fatto il solito percorso che porta fino al Policlinico di Tor Vergata e lì tutta ciclabile con tre soste alla fontanella, la seconda dopo aver assunto un gel Enervit intorno al 12° km.
Le sensazioni sono state davvero buone, le scarpe nuove, che con ieri hanno accumulato i primi 50 km di vita, hanno svolto il loro ruolo egregiamente, comode e reattive, allo stesso tempo mi hanno trasmesso quella sensazione di protezione necessaria per le mie giunture.
Rientrato a casa che era già mezzo buio, due banane + borraccia Enervit GT, stretching e cena con 180 gr. di spaghetti aglio, olio e peperoncino abbondante, prosciutto e melone, crostata, birra da mezzo e zapping in tv.
Adesso ho un dubbio che vorrei mi aiutaste a risolvere: teoricamente la settimana che è appena iniziata dovrebbe portare all'ultimo lunghissimo di 35 (io vorrei farlo di 37) ma, come ho già detto sono in anticipo di due settimane sulla data della maratona, una settimana l'ho già replicata, adesso vorrei replicarne un'altra e far slittare il lunghissimo di 35/37 a domenica 19 settembre; quindi vorrei replicare una delle due settimane che prevedono quanto segue:

- la settimana appena trascorsa: mar 10 km CL AL 5x100 - gio CLS 14 km - sab 10 km CL - dom 25 km LL .
- oppure: mar 12 km CL AL 5x100 - gio 13 km CLS - sab 10 km CL - dom 28 km LL (questa già replicata dopo l'8^) . 

Il peso si mantiene sui 73.200 x 178 cm di altezza, vediamo di arrivare alla maratona almeno a 71, altrimenti anche così non dovrebbe andare male.

giovedì 2 settembre 2010

Asics Gel Landreth 6: buona la prima!

Stasera avevo in programma una seduta di 14 km di corsa lunga svelta con ritmo sui 5.08/km. Da subito ho capito che sarei andato più veloce, vuoi perchè mi sentivo bene e vuoi perchè la scarpa, nonostante i suoi 400 gr nel mio numero US 12, è incerdibilmente reattiva e ragazzi...spinge!!! Infatti il primo chilometro è uscito a 4.58, poi sono sceso fino a 4.53 per chiudere quasi 15 km in 1h e 12.
Calzata molto comoda, però una volta che viene bene allacciata la scarpa ti segue bene in tutti i cambi di direzione, cosa che non faceva ad esempio la Landreth 5 che invece ti faceva un pò ballare il piede dentro. L'alloggiamento dita, il cosiddetto TOE BOX (a furia di visitare siti anglosassoni...) che viene effettivamente dato per medio-basso, si rivela tale ma è proprio l'Asics che fa così le scarpe, prendere o lasciare. L'alluce sinistro che tende ad alzarsi un pò a martello, tocca la tomaia con l'unghia ma fortunatamente nella zona in cui è presente l'apposita protezione in plastica. Alla fine non ci si fà nemmeno più caso, ci convivo con i miei piedi fucilati. Per il resto grande cushioning ma non troppo morbida e, grande stabilità che come ho detto annulla la leggera iperpronazione che ho al piede sinistro. Non vedo l'ora di provarla sul lungo lento, domenica 25 km.



mercoledì 1 settembre 2010

Asics Gel Landreth 6.


Giunte ad oltre 600 km di percorrenza, ho deciso di mandare in pensione le Mizuno Wave Inspire 6, categoria A4 per leggeri-medi pronatori, per tornare ad una scarpa A3 a pianta larga e stabile che corregga da sola il lieve difetto di pronazione del solo piede sinistro.
Quindi oggi sono andato da LBM Sport, negozio tra i migliori della capitale e, dopo aver provato un paio di Saucony Echelon 2, buone sensazioni, il bravo Tommaso, commesso e maratoneta davvero in gamba, dopo avergli ricordato che lo scorso anno avevo preso sempre da lui le Asics Gel Landreth 5, mi dice: "Mi sono arrivate le Landreth 6, perchè non le provi? ". Perchè no dico io, visto che come calzata mi ero trovato bene e ci avevo corso una buona stagione di gare? Le calzo e noto subito la straordinaria ampiezza e comodità dell'avampiede, le mie "fettone" ci stanno belle comode. Il tallone presenta il nuovo Heel Clutching System, una nuova costruzione della conchiglia che dovrebbe garantire più morbidezza nella zona tallonare, oltre alla schiuma con effetto memoria PHF che si adatta perfettamente alla propria calzata. Provate sul tapis roulant e fatto l'esame dell'appoggio, il piede con difetto di pronazione ottiene la correzione necessaria. Le calzerò oggi e domani solo per fargli prendere la forma, ma già domani sera le voglio provare in 14 km di corsa lunga svelta segnati in tabella. Saranno le scarpe con cui correrò la maratona di Pescara e le prime sensazioni sono positive.

Sempre più....maratoneta!

Lo sò, magari dal titolo del post a qualcuno potrei sembrare un pò presuntuoso, però dopo il lungo di 32 km corso domenica mattina, è aumentata dentro di me la consapevolezza di potercela fare, di poter terminare la mia prima maratona. Ha proprio ragione Giorgio, il mio compagno di società, quando mi dice che secondo lui io sono portato per le lunghe distanze, ed effettivamente sento che è così, mi piace stare tanti chilometri sulle gambe.
Domenica mattina ero a casa in Abruzzo, esco alle 7.30 con un bel fresco per salire di qualche tornante a quota 1000 sulla piana del monte Sirente, ma non ho fatto i conti con un nuvolone nero che incombe proprio su quella zona, poi fà freddo ed io ho solo il completino da gara e non ho calcolato che lassù a quest'ora ci vorrebbe quanto meno una maglia autunnale leggera a maniche lunghe. Allora cambio programma e scendo giù a Castelvecchio Subequo, paese a 400 mt s.l.m. e mi calcolo con la macchina 4 km esatti dall'inizio dal paese a Castel di Ieri, paese confinante. La temperatura è più mite, poi si stà affacciando il sole, quindi il lungo si farà qui con gli 8 giri in programma. Il percorso è sostanzialmente piatto a parte due salitelle di 1 km ciascuno di raccordo ed entrata ai due paesi dove perderò circa 30''. I chilometri vanno via tranquilli, la mattinata si apre, il paese si anima con il popolo della domenica mattina e transitano diverse comitive di ciclisti. Il percorso è disseminato di fontanelle di acqua fresca di montagna, assumo due gel al 12° ed al 24° km. Giunto al 28° km mi stupisco di come l'abbia raggiunto con discreta scioltezza, sia fisica che mentale, torno indietro per completare l'ultimo giro di 4 km, chiudo i 32 km in 2h e 58, indolenzito ovunque ma felice di questo nuovo traguardo.
Ieri  ho iniziato l'11^ settimana di preparazione con 10 km di corsa lenta, oggi pomeriggio tappa da LBM Sport per il cambio gomme, si torna alle A3 strutturate.