sabato 30 ottobre 2010

Nella botte c'è rimasto il vino buono.

Oggi avevo in programma la seconda seduta della settimana di ripresa dopo la maratona, in teoria avrei dovuto correre ieri mattina presto prima di andare al lavoro, ma poi ho pensato che se fossi andato oggi pomeriggio dopo il turno di mattina non sarebbe accaduto assolutamente nulla, i chilometri me li sento nelle gambe e non intendo stressarmi ulteriormente.
Stamattina avevo fatto una bella colazione abbondante, con l'idea di andare in pausa pranzo, poi invece ho pensato al ponte di Ognissanti, al frigo mezzo vuoto, ed allora via al centro commerciale per una rapida spesa che tra le varie cose e, per questo Stoppre approverà, ha previsto l'acquisto di una buona bottiglia di Barbera d'Asti, uno dei miei vini preferiti, quindi dritto a casa, cambio veloce, stretching e via in strada per quella che doveva essere nelle intenzioni una seduta di corsa lenta su una distanza di 8 km. Mi sono trovato a spingere da subito a 4.50/km, mio ritmo sul medio ed alla fine ho percorso per tre volte il mio minicircuito di 3.5 km sotto casa, risultato 10.5 km in 51.51, media 4.56/km. La caviglia ha risposto bene, si sente che entrambe sono ancora affaticate, non so perchè ma le caviglie ed i tibiali hanno risentito più di tutti gli altri distretti muscolari ed articolari e faticano a recuperare.
Sò che forse dovevo starmene più tranquillo ma, seguendo il consiglio di Franca che mi diceva di andare "a sensazione" così ho fatto, oggi mi sentivo così e devo dire che, fare un medio nei miei tempi pre-maratona mi ha molto rassicurato sul mio stato di forma. Mi sà che stasera stapperò il Barbera e poi vi dirò com'era....

mercoledì 27 ottobre 2010

Che bello!

Mentre la magica chitarra di David Gilmour mi culla dolcemente sulle note di Us and Them, voglio dirvi quanto è bello tornare a calzare le scarpe da corsa, dopo aver concluso una maratona. Ti senti leggero, pensi di avere tutta la pesantezza del mondo sulle tue gambe ed invece voli leggero, corri come il vento.
Solo 8 km circa ad andatura tranquilla, tanto per riprendere confidenza, 5 allunghi finali su 80 metri, ghiaccio sulla caviglia per precauzione, nessun dolore, che bello!

martedì 26 ottobre 2010

Ricominciamo!!

Sono trascorsi 8 giorni dalla maratona di Pescara, ancora viva dentro di me come esperienza in tutte le sue sfaccettature, positive e negative, in questi giorni di riposo dalla corsa ho analizzato piano piano tutto, ripercorrendo al rewind tutti i 42 km e 195 mt, apprezzando sempre di più il risultato raggiunto che, solo inizialmente, mi aveva lasciato l'amaro in bocca.
Oggi ho staccato dal turno di notte, risveglio nel primo pomeriggio in una giornata uggiosa e tendente al freddo, un panino philadelphia e crudo, due noci una mela ed un caffè, i polpacci ancora un pò duri ma domani si ricomincia nel solito circuito sotto casa, due giri x 7 km di CL e qualche allungo per risvegliare il corpo. Da questa estate quando ero in piena preparazione e pesavo intorno ai 73,5/8, ma faceva anche un cazzo di caldo, ho raggiunto 76 kg x 178, quindi ho voglia di rimettermi un pò in riga per tirare giù due/tre kili prima di Natale.
Nel frattempo c'è voglia di gare, la mia società correrà la prossima gara il 14 novembre, la mezza maratona di Fiumicino, gara in cui di solito mi esprimo bene (vd il PB di 1h e 41 di quest'anno replicato poi alla Roma-Ostia), mi piacerebbe tanto rivedere i miei compagni, visto che la stagione volge al termine, per cui stò meditando di iscrivermi alla mezza e di farla tranquillamente, un pò come Gianluca/Masterunner ha corso Venezia, con lo stesso spirito scazzato.
Mancano tre settimane, i kilometri nelle gambe ci sono ancora, forse dovrei fare un lunghettino di 18 km, voi che dite amici blogger e soprattutto come mi ci devo avvicinare a questa gara, in termini di allenamenti, dal momento che il mio corpo stà ancora metabolizzando la maratona? Io pensavo questa settimana di fare tre allenamenti di cui un paio sui 7/8 km e l'ultimo sui 10, poi la prossima settimana portarmi a 12/14 e magari inserire una seduta di ripetute brevi sui 400 e fare il lunghetto, anche solo di 16 km, la domenica prima della gara. Insomma datemi i vostri pareri, sono tutto orecchi.

domenica 24 ottobre 2010

Maratona di Pescara: il racconto.

Dopo una settimana di riposo dalla corsa, cura della caviglia e faccende familiari varie tra cui un mini trasloco, stasera finalmente torno nella disponibilità del mio pc e, come promesso, vi racconto com'è andata domenica scorsa in quel di Pescara, in occasione della mia prima, ma sicuramente non ultima, maratona.
Arrivo a Pescara verso le 7.40, già munito di pettorale ritirato il pomeriggio precedente, la giornata si preannuncia bella dal punto di vista metereologico, io mi sento nervoso e fino alle 8.20 mi aggiro nella zona partenza ancora in tuta (partenza 9.15 poi divenute 9.30). Alla fine mi decido e mi cambio in auto, breve riscaldamento e stretching sul lungomare, ultima sosta alla toilette e mi ritrovo alla partenza. Ancora non mi rendo conto di cosa sto per affrontare, solo in questi ultimi oggi ho realizzato di avere corso la mia prima maratona, in quel momento fissavo solo le mie scarpe, in silenzio, poi d'improvviso lo sparo e....parto.
Mi ricordo subito di tutte le raccomandazioni ricevute, di tutti gli incorraggiamenti, il primo chilometro a 5.34, bene, tranquillità, all'inizio bisogna sciogliersi, c'è tanto da correre, poi 5.13, 5.14, per stare in un gruppetto, quindi 5.25 e via così, con tranquillità, ottima respirazione, gambe sciolte e caviglia ok.
Si è partiti insieme alla mezza e fà effetto correre a fianco di chi si fermerà al 21° e rotti; infatti quando si arriva alla mezza, intorno all'ora e 50 per me, mi crea un pò di ansia vedere chi è arrivato svoltare verso il gonfiabile e noi, poco più di 200, continuare dritti per percorrere il 2° giro del circuito che ci porterà al 42° chilometro.
Comunque mi sento bene anche se inizio a rallentare un pochino, ma va bene così, forse prima ho spinto in qualche punto per stare dietro a quelli della mezza, ora siamo rimasti in pochi e tutti staccati tra noi, si corre in solitaria, il sole è caldo e non salterò più nè un ristoro e nè uno spugnaggio.
25° chilometro: la caviglia, esattamente il tendine vicino al malleolo esterno, inizia a pungere un pò, a dire il vero pensavo che sarebbe successo prima, tengo fino al 30° quando inizia a fare un pò male costringendomi a rallentare un pò, in particolare ne risente la mia azione di corsa che non è più fluida come all'inizio, corro contratto con la paura dell'infortunio, non sono tranquillo, inizio ad innervosirmi.
Torniamo sul lungomare ed i muscoli flessori delle cosce iniziamo ad indurirsi come pietre; dopo un ristoro mi fermo qualche secondo per stretching specifico e riparto. Al 32° un tizio dell'organizzazione che prendeva i tempi, al mio passaggio mi incita, io gli rispondo che ho male ad una caviglia e lui mi dice di insistere e di non pensarci; ho una vera e propria crisi di pianto che dura qualche secondo (per fortuna che avevo gli occhiali da sole....), è il nervoso che ho per la situazione che si è creata, la caviglia che sembrava essere tornata a posto si era decisa a farmi saltare tutto per aria, 4 mesi di sacrifici da mandare a benedire così? Continuo a correre, non più ai ritmi prefissati omai ma poco importa, devo arrivare al traguardo, l'importante è arrivare, in tre occasioni percorro 2/300 metri al passo di marcia dopo aver fatto stretching ai flessori, al 40° penso che mi si deve solo rompere qualcosa per impedirmi di arrivare al traguardo. Arrivo con il tempo che sapete, medaglia al collo e complimenti di rito che comunque fanno piacere, mi accascio ad una transenna e non sò che pensare, se ridere o piangere, non faccio nulla e mi vado solo a rifocillare.
Dopo due giorni parlavo già di correre la maratona di Roma del 2011 mentre mia moglie mi guardava stralunata, questo è quanto di positivo mi ha lasciato la maratona. Di negativo ho patito per un piccolo infortunio non ben guarito che in gara mi ha presentato il conto, impedendomi di stare entro le 4 ore come speravo, ma soprattutto ho capito che devo migliorare la mia preparazione, che effettivamente non può essere fatta di sola corsa (vd problemi ai flessori....).
Devo inoltre migliorare sotto l'aspetto psicologico nella gestione della fatica.
Un'esperienza incredibile ed unica che ti fà sentire diverso.

domenica 17 ottobre 2010

4h 18 e 24.

Rimandando il racconto della gara ai prossimi giorni (sono troppo stanco e mia figlia giustamente mi reclama), questo è il tempo che ho realizzato oggi alla mia prima maratona in quel di Pescara come ormai sapete tutti.

Per essere la prima (poi vi racconterò i dettagli - vedi caviglia che al 30° si fà risentire!!!! -) penso di aver ottenuto un risultato quanto meno dignitoso, se non altro perchè sono arrivato al traguardo. Adesso stò piano piano metabolizzando di aver corso una MARATONA e per questo sono felice, al di là del risultato cronometrico. Però ricevere la medaglia all'arrivo ed i complimenti nonostante il tempo non sia da fulmine di guerra è stata una bella sensazione.

Ai prossimi post con foto medaglia annessa.


 

martedì 12 ottobre 2010

Nonostante tutto....ci siamo!

Non scrivo da un pò per incacchiatura, passatemi il termine e, per scaramanzia. Due domeniche fà ho corso l'ultimo lungo lento di 20 km che mi è uscito ad una media di 5.15/km. La sera sono andato al lavoro con un leggero fastidio alla caviglia sinistra, esattamente nella zona dei tendini che scendono verso il malleolo esterno, ma non ci ho dato peso pensando al solito affaticamento. Purtroppo il lunedì il fastidio è aumentato per cui, complice un brutto raffreddore di stagione, ho saltato la penultima settimana di scarico, curando la caviglia con ghiaccio e voltaren.
Questa settimana ho in programma solo due uscite di corsa lenta di 10 km ciascuna, una fatta stamattina e la prossima giovedì, quindi domenica maratona. Stamattina ero un pò terrorizato perchè la caviglia non è ancora a posto, presumo si tratti di un edema o versamento interno; nonostante ciò ho corso sciolto, nessuna zoppia o movimenti strani, il piede spinge, purtroppo sempre con quel fastidio che punge lì sopra il malleolo, però se il giorno della gara si manterrà in questo range di sopportabilità andrà bene così.
Mi è stato consigliato di assumere per 10 gg il Danzen, antinfiammatorio specifico per gli edemi e, di fare un bendaggio elastico alla caviglia il giorno della gara.
Intanto il ginocchio ha guadagnato in salute con la settimana di riposo extra che si è beccato.
Per il resto stò facendo un pò di dieta specifica per l'ultima settimana pre-gara:

oggi a colazione fette biscottate e marmellata più succo d'arancia e caffè, a pranzo fettina di carne ai ferri ed insalata più poco pane, stasera minestrone di verdure riso più frutto;
domani a colazione solo yougurt più the, a pranzo 200 gr di prosciutto crudo più insalata più poco pane, a cena 100 gr di riso olio e grana.
giovedì-venerdì e sabato colazione normale con fette biscottate e marmellata più the o caffè, a pranzo 150/200 gr di pasta olio e grana, a cena 120 gr di pasta olio e grana, piccolo secondo di carne o poco prosciutto crudo più verdura.

Insomma ci siamo, fatemi gli auguri!