Il 2 giugno ho partecipato a questa 10 km abbastanza tosta in quel di Castelchiodato, paesino nei pressi di Mentana, Roma, saliscendi continui ed un lungo tratto in sterrato con salitona finale che non finisce più. Ci vado insieme al mio amico e collega Giorgio, gli unici due della società, vabbè....l'importante è esserci. Dopo una mattinata assolata (la gara si svolge alle 17.30), nel pomeriggio temporale e pioggia a catinelle, il berrettino Kalenij in borsa c'è, le scarpe sono destinate ad una brutta fine. Ritiriamo i pacchi gara, contengono acqua, merendina al cioccolato ed 1 kg di ciliege (saranno 700 gr secondo le pesate a casa di Giorgio....), nessun chip per la rilevazione dei tempi.....boh...
Dopo qualche minuto di ritardo per sgomberare il percorso dalle auto (ancora???....) finalmente si parte, sotto una pioggia sempre più fitta, circa 200 partecipanti, ma tutti belli agguerriti. Mi metto sul mio ritmo, anzi qualcosa pur in meno (segno un 4.18/km), faccio le salite a 4.40, insomma nonostante tutto mi sento bene. Dopo una discesona entriamo nel tratto di sterrato, ormai una palude. Testa bassa per vedere dove poggiare i piedi, alla fine sti cavoli, tutti a bagno nelle pozze grandi come laghi. Passo all'8° km a 4.18 nonostante la pioggia fitta, le scarpe appesantite ed il terreno impraticabile, vedo davanti a me un gruppetto che si allontana e sento dietro le voci di chi mi segue, penso almeno a 20 mt. . Ad un certo punto non vedo più nessuno davanti ma, cosa più grave, non sento più nessuno dietro di me. Che cavolo è successo? Il cartello del 9° km non l'ho ancora raggiunto, eppure il km l'ho bello che superato, sono quasi a due. Cavolo, mi sono perso!!!! Un secondo per riprendermi dal panico (intanto la pioggia non ne vuol sapere di smettere), proseguo ancora pensando che forse chi mi seguiva ha rallentato causa il terreno allagato, ma alla fine ragiono e penso di aver proseguito oltre qualche segnalazione. Ma dove stava sta segnalazione? Insomma non smetto di correre, anche se dentro di me mi dico che la gara è finita, però devo uscire da lì e quindi ritorno indietro alla ricerca del fatidico segnale. Alla fine ritorno verso il cartello dell'8° km e mi accorgo che poco dopo c'era affisso in alto ad un albero un piccolo cartello con la scritta corsa podistica e la freccia che indicava la salitona infinita. Ma dico io, se con quel tempo infame ero costretto a guardare quasi sempre a terra per correre senza fracassarmi le caviglie o cadere in una pozza, come facevo a vedere quel cavolo di cartello? E perchè non c'era nessuno dell'organizzazione nel tracciato ed in particolare in quel punto nevralgico? E se mi fosse accaduto qualcosa? Mi incazzo e continuo a correre la mia gara personale per uscire dal quel pantano e raggiungere il mio amico Giorgio che poveraccio si starà pure preoccupando, quando arriva un fuoristrada con due tizi che mi chiedono se ho visto altri atleti dispersi laggiù. Allora non sono stato solo io, infatti quando torno sulla strada per l'ultimo km diversi atleti mi dicono che hanno avuto lo stesso mio problema, nello stesso punto maledetto, e sembrano alquanto incavolati. Arrivo al traguardo in 1h e 13, avrò percorso circa 15 km contro i 10 e 450 della gara, faccio presente la mia disavventura al giudice Fidal presente che mi risponde di protestare con l'organizzazione. Provo a farlo ma mi dicono che sono cose che possono succedere, che laggiù a presidiare quel punto non ci è voluto andare nessuno. Vado al ristoro e mi mangio tutto quello che trovo, nervoso e stanco, poi trovo Giorgio, sollevato nel vedere che non mi è succeso nulla ed incazzato quanto me.
Diciamo che a me Castelchiodato.....non mi vede proprio più!!!
Risultato: stamattina 12 km di corsa lenta con allunghi, gambe di marmo!!!