giovedì 9 giugno 2011

Settimana sabbatica e Festa dei Gigli di Nola (NA).

E' dura imporsi uno stop, specie se non si è di fronte ad un infortunio, ma quando la testa dice "fermati un attimo" ho capito che è meglio darle ascolto.
In questo periodo non c'è più nulla di importante da preparare, le mie gare sono finite il 2 giugno con la Corri tra le Cerase, i doloretti/fastidietti latenti sono sempre presenti, per cui dopo il lunghetto di 18 km di domenica scorsa ho pensato di riposare questa settimana, nonostante ogni giorno abbia avuto la tentazione di calzare le scarpette, poi subito evaporata nell'afa cittadina. Il lavoro e qualche lavoretto in giardino hanno contribuito a colmare la lacuna. Alla fine sensi di colpa scarsi se non nulli, in fondo non faccio uno stop da Natale e prima di Natale era stata una calvacata continua fin da gennaio 2010, quindi una settimana "sabbatica" me la prendo tutta.
Inoltre con la testa sono proiettato al 3 luglio, quando in onore alle mie origini per metà campane, nolane appunto, andrò a Nola (NA) per partecipare come "cullatore" alla Festa dei Gigli, bellissima manifestazione flokloristico/religiosa di cui vi pubblico una breve nota presa da Wikipedia per farvi capire di che si tratta:
"La "Festa dei Gigli" si tiene ogni anno a Nola per celebrare il ritorno in città di San Paolino dalla prigionia ad opera dei barbari, avvenuto nel 410.
La leggenda vuole che i nolani abbiano accolto il loro Vescovo con dei fiori, dei gigli per l'esattezza, raccolti nelle campagne e che, alla testa dei gonfaloni delle corporazioni di mestieri, lo abbiano scortato dalle rive dell'odierna Torre Annunziata fino alla sede vescovile.
In memoria di quell'avvenimento, la città ha tributato nei secoli la sua devozione a San Paolino, portando in processione ceri e fiori prima su strutture rudimentali, poi su cataletti e infine su torri piramidali che nell'800 hanno assunto l'attuale altezza di 25 metri con base cubica di tre metri per lato, per un peso complessivo di oltre venticinque quintali.
Tali costruzioni, denominate per l'appunto Gigli, sono oggi complesse opere architettoniche realizzate dagli artigiani locali, ricoperte di decorazioni in cartapesta o altri materiali, secondo temi religiosi, storici o d'attualità. Nel giorno della festa, i Gigli vengono portati in processione al ritmo di canzoni composte appositamente ogni anno, oltre a rivisitazioni di brani appartenenti alla tradizione musicale napoletana ed italiana, eseguiti da bande posizionate sulla struttura stessa. Gruppi di oltre 100 uomini, che assumono il nome di Paranza, sollevano a spalla i gigli attraverso apposite aste di legno fissate alla base.
Con gli 8 Gigli (chiamati nell'ordine: Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro e Sarto; in ricordo delle antiche corporazioni dei mestieri), attraversa la città una struttura simile ma più bassa, con una barca posta sulla sommità, a simboleggiare il ritorno in patria del santo.
La Festa dei Gigli si celebra solitamente la domenica successiva al 22 di giugno, giorno in cui cade la ricorrenza di San Paolino. La prossima edizione, tuttavia, è stata programmata per domenica 3 luglio 2011 per evitare la concomitanza dell'evento con la solennità del Corpus Domini.
La manifestazione copre l'intero arco della giornata. Nel corso della mattinata, i Gigli vengono trasportati nella piazza principale della città, dove avviene la solenne benedizione degli obelischi. Dal primo pomeriggio e fino a notte inoltrata le costruzioni percorrono le strade del centro storico di Nola, secondo un percorso rituale stabilizzatosi nel tempo, dove le paranze affrontano spettacolari prove di abilità e di forza.
Festività ispirate a quella dei Gigli di Nola si svolgono in alcuni comuni delle province di Napoli e di Caserta, così come a New York dove è organizzata da campani emigrati e dai loro discendenti."
Io la Festa dei Gigli l'ho vista fin da bambino, essendo mio padre originario di Nola, ma solo nel 2008 partecipai per la prima volta come "cullatore" del giglio della corporazione del Salumiere alla mia prima Festa, esperienza ripetuta nel 2009 con il giglio del Fabbro, e quest'anno mi aspetta il giglio dell'Ortolano.
Ma chi è il cullatore? E' uno dei 120 uomini che costituiscono la cosiddetta "paranza", gruppo di persone (con i cambi si arriva a 250/300 persone) che solleva a spalla il giglio portandolo a tempo di musica per le vie cittadine e facendolo letteralmente "danzare" sulle spalle ritmicamente ed in maniera spettacolare, dato che il giglio, per sua struttura, tende ad ondeggiare ad ogni colpo di spalla.
La Festa si divide in due momenti, la mattina con le prime "alzate" e la processione dal luogo ove è posizionato il giglio fino alla Piazza Duomo ove si svolge la cosiddetta "ballata" con onori religiosi al santo. Nel pomeriggio i gigli vengono alzati nuovamente uno ad uno in un ordine prestabilito e percorrono il percorso storico della città, a ritmo di ballate, "girate" spettacolari dell'obelisco nei vicoli più stretti di Nola, fino a ritornare a tarda notte in Piazza Duomo ove il giglio viene posato per l'ultima volta.
Lo sforzo fisico è notevole, si parla di almeno 100 kg se non di più a testa sulle spalle di ciascun cullatore, però le sensazioni che si provano sono indescrivibili.



Nel video mi si vede, come in una foto, maglia bianca e sforzo al massimo.
La Festa è gemellata con eventi similari in Italia tra cui la famosa macchina di S. Rosa di Viterbo.

 


venerdì 3 giugno 2011

Corri tra le Cerase 2011 ovvero viva le gare di paese.

Ieri pomeriggio ho corso a Castelchiodato, un grazioso borgo nei pressi di Mentana (RM), la "Corri tra le Cerase", 10450 metri molto duri tra asfalto e sterrato con saliscendi continui ed un muro finale di un km prima dell'arrivo in piazza tra la gente che applaude e lo speaker che scandisce i nomi degli arrivati.
Bella gara con la prestigiosa presenza del fresco vincitore del Passatore Giorgio Calcaterra, giunto secondo dietro ad un atleta nordafricano della Fartlek Ostia. Simpatico e disponibile come sempre, il grande Giorgio si è prestato volentieri a scambiare due battute sulla sua impresa.
Circa 120 giunti al traguardo, 67° assoluto in 52.42, soddisfatto considerando la durezza del tracciato ed il mio attuale stato di forma non ottimale, la mia solita gara onesta, quando la smetterò di essere onesto forse farò il salto di qualità.
Note positive: ottima organizzazione dell'Atletica UISP Monterotondo, ristoro abbondante, pacco gara ricco con 1 kg di ciliege, gatorade ed acqua, buono per cenare alla sagra del patrono in cui è inserita la gara. La cena ottima con pasta tipo amatriciana, salsicce e fagioli, pane ed un bicchiere di vino, il tutto consumato in piazza tra la gente del posto che ti chiedeva incuriosita com'era andata la gara. Otto euro di iscrizione ben spesi, alla faccia dei 10/12 euro che ci estorcono in gare cittadine più affollate ed anonime in cui non ti danno un cavolo!
Note negative: da giorni un indolenzimento che dall'esterno del ginocchio sx scende esternamente alla gamba fino alla caviglia non mi lascia in pace, specialmente al lavoro quando staziono ore in piedi. Inoltre non riesco a scendere dagli 80 kg x 178 cm presi a Pasqua, nè su e nè giù, nonostante i 4 allenamenti settimanali ed i 50/60 km complessivi (lo sò non sono tantissimi ma di più non ce la faccio). Se poi ci metti che le scarpe sono probabilmente finite ma che ora non è proprio il momento di spese extra, il gioco è fatto.
Infine complimenti a tutti gli amici che hanno corso, anche solo parzialmente, la 100 km del Passatore, in particolare ad Agnese ( I-RUN--DOUBLEA) alla quale non ho potuto scrivere direttamente per problemi del blog.