Dopo la bella serata di ieri trascorsa con gli amici blogrunners in quel di Trastevere (a Yogi, ma quella birra, ma chi se l'è bevuta?), facciamo un pò un riepilogo di quanto successo ieri in occasione della Maratona.
Perchè una scommessa? Perchè a gennaio ancora non avevo deciso nulla, pur se il pensiero della maratona in casa mi girava in testa dal giorno dopo quella di Pescara. Poi possibili esigenze familiari all'orizzonte, in seguito sfumate, mi avevano fatto pensare di rimandare il tutto ad una maratona autunnale, ma quando ho avuto il via libera, a fine gennaio mi iscrivo giusto in tempo per usufruire dello sconto per chi corre a Roma per la prima volta. Dopo interpello Giancarlo/RB sul da farsi, visto che già mi stava seguendo per la preparazione della Roma-Ostia. Giancarlo è onesto e subito mi dice che quello che sto facendo è un azzardo, ma raccoglie la sfida e mi modifica la tabella. Arrivo a Roma con lunghi da 28, 35, 29 km più la Roma-Ostia tra i 35 e 29 corsa dopo una settimana di bronchite ed un solo allenamento (risultato 1 min in più del personale, anche se avrei dovuta correrla a ritmo maratona).
La Roma-Ostia mi lascia una piccola contrattura al polpaccio sinistro guarita a tempo di record tanto che corro i 29 dell'ultimo lungo senza problemi. Poi la preparazione tra massaggi e preghiere prosegue senza intoppi fino ad arrivare a ieri mattina.
Sono teso e sto patendo il vento freddo di tramontana che soffia tutto intorno al Colosseo, ho perso il conto delle tante soste alla toilette per fare pipì.
Parto in ultima griglia, una bolgia di gente di ogni nazione, un campionario ipervariegato di runners. I primi chilometri sono un'odissea perchè non si riesce a correre decentemente, prendere un ritmo è impossibile data la calca, fare strappi e strappetti laterali per guadagnare terreno me lo hanno sconsigliato tutti, oggi non voglio fare cavolate e quindi cerco spazio con calma fino a quando su via Ostiense si riesce a correre.
Da lì imposto un ritmo regolare, quello del lungo, mi và bene così, non voglio scoppiare dopo la mezza e soprattutto, l'imperativo è correre per tutti i 42.195! Quindi per far questo devo risparmiare energie, non strappare, non esagerare, mi concentro su me stesso e sulla mia corsa, mi guardo intorno (da urlo il passaggio in Piazza S. Pietro) ma vado dritto come un mulo.
Passo bene il 30° dove assumo il secondo gel (il primo preso al 15° mentre alle 8 avevo preso un gel pre-gara sempre di Enervit dopo la colazione classica alle 5.30), i ristori li faccio tutti ma non mi fermo, un sorsetto d'acqua o sali e butto via il bicchiere, ho paura che se mi fermo non riparto più, e poi le gambe girano, nessun male fisico tranne due vesciche, una per piede, dovute presumo ai passaggi sui sanpietrini, micidiali per i miei piedi.
Mentalmente mi divido la gara in 4 obiettivi da raggiungere, poi in pieno centro storico la vista di tanta gente che tifa ai lati mi dà la carica ed anche lì continuo sul mio binario, a testa bassa.
A via del Corso vedo theYogi e Maxrunner, Marco stà accompagnando Max nell'ultimo tratto della gara ma Max soffre di crampi tanto che rallenta. Marco mi chiede come sto, gli dico che le gambe vanno ma che la testa sta un pò svalvolando per la fatica, lui mi dice "non l'ascoltare, vai con il cuore".
Allora proseguo pensando a mia figlia Beatrice, questa medaglia è per lei, poi dal 40° il tratto più brutto lungo il Circo Massimo, tutto sanpietrino, mi pongo piccoli obiettivi del tipo "fra un km sono a casa e mi stappo una birra" e cose simili, distraggo la mente mentre le gambe vanno, pur se stanche vanno.
Sulla salita del Colosseo sento urlare il mio cognome, mi volto ed è il mio presidente che mi incita, grazie Pino. Poi il giro dell'Anfiteatro, il rettilineo con un piccolo allungo (ultimo km a 5.30) e le braccia al cielo, una felicità infinita, 4.04.37.
Unico rammarico non essere stato dentro le 4 ore, a ripensarci al 40° avrei voluto spingere ma una vocina mi diceva di stare tranquillo, forse avevo paura di fare il botto proprio alla fine, ed invece ho corso per tutta la maratona, non ho mollato un metro.
La medaglia della maratona è splendida, ma splendida è l'intensa emozione che mi rimarrà dentro dopo questa esperienza.
E adesso che c'è in calendario quest'autunno?
P.S. : un grazie speciale a Giancarlo/RB che mi ha aiutato in questa piccola impresa, con le sue tabelle, fatte e rifatte, e con i suoi consigli seguiti alla lettera e che hanno dato effettivamente i loro frutti. Una scommessa vinta alla grande per me che corro mediamente 40/50 km settimanali, 60/65 se stò preparando la maratona.