Nemmeno il tempo di compiacermi per il primo lunghetto post-sosta che ecco il mio fisico ribellarsi con una bella sindrome da sovraccarico. Il tutto si palesa il martedì, prima di andare a fare il turno di notte, quando comincio ad accusare un indurimento ed indolenzimento nella zona interna del tibiale della gamba destra, la solita debole, malconcia, insomma sempre lei!!
Ormai conosco il sintomo, è dolorante al tatto, e subito maledico il momento in cui ho deciso di correre 17 km quando forse ne bastavano qualcuno in meno, insomma penso di aver aumentato troppo repentinamente il chilometraggio. Dico "penso" perchè non sono poi così sicuro che 20 gg di astensione dalla corsa provochino un calo talmente importante di condizione da obbligare a ricominciare con prudenza, insomma ne ho fatti 17 e non 30, e poi era già la seconda settimana che si concludeva con tre allenamenti.
Fatto stà che ieri ho provato a correre, ho fatto 8 km a 5.25 di media sentendo fastidio per tre quarti dell'allenamento mentre gli ultimi due sembrava passato tutto. Anche dopo il ghiaccio e lo stretching non sentivo più male, ma si trattava di una pia illusione.
A questo punto meglio fermarsi qualche giorno, stò provando a prendere il Danzen e continuo ad applicare ghiaccio.
Ora non sò se rivedere i miei programmi: confermata la mezza maratona del Fucino ad Avezzano (AQ) a fine ottobre, c'è tutto il tempo per prepararla, non mi convince l'idea di correre la 30 km del Mare ad Ostia il 9 ottobre. A parte il fatto che come preparazione penso vada a cozzare con l'obiettivo mezza di Avezzano (la 30 km avrebbe forse più senso in ottica maratona di Firenze a novembre), non sò se onestamente farò in tempo a prepararmi minimamente per una 30 km, per la quale almeno un paio di lunghi oltre i 20 km andrebbero fatti. Che mi consigliate in merito? (io sto pensando di annullare la 30 km)
Ciao e buone corse!